Cos'e' l'odontoiatria Olistica unitaria.
Olos in greco significa l’intero, il tutto e l’olismo è dunque un modo unitario e organico di considerare
la realtà, l’essere umano e l’esistenza.
L’emergere di una visione olistica unitaria rappresenta di fatto una vera e propria rivoluzione culturale
e scientifica poiché nella civiltà occidentale predomina da secoli una visione dicotomica e
frammentata che porta a separare la materia dalla coscienza, la mente e lo spirito dal corpo, il
maschile dal femminile.
Perché una visione olistica unitaria?
La visione dicotomica è responsabile dell’attuale stato di crisi sociale, esistenziale ed ecologica;
con la visione olistica unitaria prendiamo consapevolezza che il nostro pianeta è un unico ecosistema
le cui parti sono interdipendenti e così pure l’essere umano, il cui corpo non è indipendente
dalla mente, un organo non è isolato dagli altri, e la coscienza mentale e lo spirito individuale
si manifestano nella realtà materiale.
Nell’ambito di tale visione olistica unitaria il cavo orale ricopre un ruolo centrale: a cosa è dovuta questa
importanza?
Innanzitutto alla sua prossimità con il sistema nervoso centrale e alla notevole presenza di vie
vegetative afferenti ed efferenti e alla quantità di vasi arteriosi, venosi e linfatici.
Inoltre esso è il primo centro immunitario del nostro organismo e il primo filtro per batteri e
virus.
Secondo la medicina tradizionale cinese il cavo orale è l’unica zona del corpo in cui passano
tutti i meridiani dell’agopuntura.
L’articolazione temporo-mandibolare (ATM) è il secondo centro regolatore dell’energia dell’organismo
(il primo è la loggia del rene).
Per quanto riguarda le nozioni neuro-anatomiche accademiche, l’ATM coinvolge il 70% delle
terminazioni nervoso-sensitivo-motorie (braccia e mani il 12%, piedi e gambe l’8% e il resto del
corpo solo il 10%).
Partendo da questi concetti, l’odontoiatria olistica unitaria tende a valutare e a salvaguardare l’essere
umano nella sua totalità, ricercando e risolvendo, ove presenti, le interdipendenze tra patologie
della bocca e patologie di altri distretti dell’organismo, senza trascurare gli aspetti legati alla
psiche.
Per fare ciò, pur fondandosi sul bagaglio tecnico-scientifico dell’odontoiatria classica, rivalutato
criticamente, il metodo olistico unitario preferisce utilizzare discipline e conoscenze mediche complementari.
Alcuni dei principali fautori della visione olistica unitaria sono: Albert Einstein, Rudolf Steiner, Giordano
Bruno, Pitagora, Osho e altri autorevoli personaggi. |
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Primum non nuocere, secundum
guarire.
Nella concezione olistica unitaria l’arte di curare risponde a due principi: «primum non nuocere, secundum
guarire». Tale obiettivo ha quindi tre riferimenti: l’essere umano, le malattie e la guarigione.
Il primo riferimento è legato al terapeuta stesso e riguarda l’atteggiamento di amore verso i pazienti
e la volontà di aiutarli: una predisposizione che potremmo definire di tipo vocazionale.
Sappiamo comunque che la vocazione poco potrebbe senza la conoscenza e i suoi strumenti.
La persona-paziente va considerata proprio in una visione olistica unitaria, nella sua totalità e la conoscenza
curata e profonda delle intercomunicazioni del nostro organismo risulta basilare per
non confondere la parte con il tutto.
Il secondo riferimento, la malattia, necessita di una diagnosi precisa, profonda e completa, poiché
da questo dipenderà il trattamento da attuare. La diagnosi deve tener conto di tutte le parti
dell’organismo e non deve limitarsi unicamente ai sintomi.
Il terzo riferimento è la guarigione: il trattamento non deve limitarsi a curare la manifestazione
della malattia, ma deve ricercarne le cause. Il processo deve essere il più semplice e meno invasivo
possibile. |